News

Ci sono anche due ricercatrici italiane coinvolte nel progetto “Employing circular economy approach for OFMSW management within the Mediterranean countries” (CEOMED). Insieme ad altri giovani colleghi provenienti da Grecia, Tunisia e Spagna, dall’Università di Napoli Federico II della Regione Campania si lavora a nuovi piani di gestione dei rifiuti nel Mediterraneo.

Si tratta di studentesse di talento, Ester Scotto di Perta e Rosetta Lamboglia, che hanno iniziato la loro carriera nel campo della ricerca e dello sviluppo per il riutilizzo, in particolare, di scarti organici. L’opportunità è quella di interagire, cooperare e condividere obiettivi a largo raggio grazie all’iniziativa Standard finanziata dal Programma ENI CBC MED. Il progetto, infatti, mira a ridurre la produzione di rifiuti urbani, promuovendo la raccolta differenziata alla fonte e lo sfruttamento ottimale della componente organica attraverso il recupero di energia ed il riciclo delle sostanze nutrienti.

Tra gli obiettivi di CEOMED, c’è la formazione di stakeholder locali (consumatori, venditori, il settore informale della raccolta dei rifiuti, studiosi, agricoltori, personale tecnico e amministrativo) affinché tutti abbiano le conoscenze e le competenze per contribuire a migliorare la gestione sostenibile dei rifiuti nei mercati esistenti. Ogni azione parte da un’idea di approccio circolare: la frazione organica dei rifiuti provenienti dai mercati viene trattata con un processo biologico (digestione anaerobica) utilizzando il digestato come fertilizzante nelle aziende agricole che forniscono prodotti freschi ai mercati locali. Il risultato è, in primis, una metodologia specifica sviluppata per la raccolta, la separazione e lo sfruttamento efficiente dei rifiuti direttamente dai mercati locali all'aperto. Giordania e Tunisia sono al centro delle attività progettuali, in particolare nelle città di Amman e Sfax.

Scheda sintetica sul progetto.

Fonte: Waste management: young researchers from Greece, Italy, Tunisia and Spain discuss their involvement in the CEOMED project.

 

Torna all'inizio del contenuto