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Sabina-Reatina nella Regione Lazio ed Etna-Alcantara Valley nella regione Sicilia: sono le aree pilota selezionate nel centro e sud Italia nell’ambito del progetto “The Mediterranean as an innovative, integral and unique destination for Slow Tourism initiatives” (Med Pearls). Ne parla in un’intervista Maria Debora Sanna, Presidente DMO Mediterranean Pearls APS Roma-Spoleto-Milano-Cagliari.

Questi territori beneficeranno di microeconomie locali e di promozione delle loro attività imprenditoriali per il turismo sostenibile a livello nazionale e transeuropeo” spiega la Sanna sottolineando che “il turismo slow e la mobilità sostenibile tendono ad accomunare i paesi mediterranei in una dimensione economica nuova, valorizzando l’identità delle destinazioni, favorendo l'integrazione transeuropea, specie con le nazioni del nord Africa”.

Quale invito fate ai viaggiatori per scoprire la sostenibilità di nuove destinazioni?
Nell'immaginario collettivo, il Mediterraneo e le sue genti emanano da secoli un magnetismo che rende forte l'istinto primordiale alla libertà di vivere bene, con alta qualità della vita. Le aree pilota che diventeranno MED PEARLS, le Perle del Mediterraneo italiane, avranno in dono un saper fare turismo partecipativo, motivazionale e all’insegna della sostenibilità. Saranno in grado di scegliersi il visitatore, l’ospite, il cittadino temporaneo che desidera vivere in armonia con il paesaggio culturale e umano”.

Dunque, si punta su conoscenza e contatto diretto con le comunità locali?
Da un lato, le zone turistiche meno conosciute vengono promosse sfruttando le risorse locali in modo sostenibile e responsabile; dall’altro, le comunità e le aziende locali giocano un ruolo essenziale nella creazione di prodotti del Turismo Slow. Ma è la strategia di “cross-selling” ad assicurare che il Mediterraneo venga commercializzato come destinazione turistica integrale, e non semplicemente come somma di diversi mercati”.

Si sono create sinergie anche con altri progetti Standard ENI CBC MED?
Si, a vicenda avvieremo attività di fertilisation con il Progetto Crossdev e Medusa”.

Ci sono casi pilota che potranno essere capitalizzati?
Certamente, il progetto MEDPEARLS deve e sarà capitalizzato. Intanto partecipiamo alla terza Call del Programma ENI CBC MED, in riferimento al primo asse (Business and SMES development) che comprende creazione di posti di lavoro e di nuove imprese; transizione verso economie carbon-neutral; fornitura efficiente di servizi di assistenza sociale; sostegno alle persone più vulnerabili e molto ancora”.

Che tipo di esperienza ha la sua organizzazione in tema di cooperazione internazionale, Territoriale e di Vicinato?
Mediterranean Pearls è una agenzia per la gestione coordinata di tutti gli elementi che compongono una Destinazione (attrazioni, accesso, marketing, risorse umane, immagine e prezzi). Essa adotta un approccio strategico per collegare tra loro entità molto diverse per una migliore Gestione della Destinazione. Creata su un preciso valore aggiunto transfrontaliero, l’agenzia sostiene lo sviluppo del business, favorendo la creazione di alleanze commerciali per migliorare l’economia, la qualità e la gamma di servizi per il turismo esperienziale. Mediterranean Pearls è nata al fine di promuovere le destinazioni turistiche del bacino del Mediterraneo italiano ed estero che puntano sul turismo sostenibile ed eco-compatibile. Un obiettivo è anche promuovere il turismo ecologico nelle zone di mare, di collina, di fiume e lacuali, basandosi principalmente sulla mobilità ecologica. Tra l’altro, collaboriamo dal 2009 in partnership con la Cooperazione Internazionale “Alpine Pearls”, nata nel 2007 da Interreg Spazio Alpino”.

Scheda sintetica sul progetto.

Approfondimenti: Developing Slow Tourism in the Mediterranean: get to know the 13 Med Pearls pilot areas!

 

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