Il taglio del nastro di partenza è avvenuto nell’agosto 2019, seguito dal suo kick-off meeting solo nel mese di febbraio 2020. Ma il progetto RESMYLE – “Repenser emploi et insertion sociale des jeunes méditerranéens à travers le développement durable” ha già ben chiara la strategia di intervento per fornire competenze adeguate a giovani e donne per l’inserimento nel mercato del lavoro.
“I nostri protagonisti – spiega Guido Spaccaforno, referente dell’Associazione di promozione sociale AMESCI – saranno 100 giovani creatori di attività, altri 150 che parteciperanno ai training transnazionali, 30 volontari esperti sul tema dello sviluppo sostenibile che costituiranno una rete internazionale, 500 giovani formati sul tema dello sviluppo sostenibile, 20 imprenditori e le loro aziende territoriali ed 8 progetti educativi innovativi che saranno premiati al termine delle attività in cantiere”.
Il vostro progetto si basa su un partenariato in gran parte già consolidato da precedenti iniziative di cooperazione transfrontaliera. Il gruppo di lavoro è quindi già coeso ed esperto nel settore di intervento?
“Siamo organizzazioni ed enti provenienti da ben 5 paesi: Tunisia, Libano, Giordania, Francia e Italia. I nostri obiettivi tracciano il percorso di un lavoro complesso ma ben strutturato in ogni suo passaggio. Così la nostra rete si rafforzerà sempre di più per favorire l'inserimento lavorativo e l'integrazione sociale dei giovani nell'area del Mediterraneo, con un’attenzione particolare ai NEET (Not in Education, Employment or Training) ed alle donne”.
Come si svilupperanno le azioni previste?
“Promuovendo percorsi di accompagnamento imprenditoriale ed iniziative di volontariato; fornendo competenze concrete per lo sviluppo sostenibile attraverso azioni innovative di educazione formale e non formale e di inclusione sociale ed economica; promuovendo collaborazioni tra settore pubblico e privato nel supporto ai giovani ed agli attori che si occupano di sviluppo sostenibile”.
Dunque: ambiente e sviluppo sostenibile; training internazionali ed interculturali; integrazione economica dei giovani e creazione di impresa. Su cosa punterà il partenariato?
“In primis vogliamo costruire un inventario delle risorse e degli strumenti esistenti per l'educazione (formale e non), ma anche creare cluster mediterranei di risorse tematiche nel campo dello sviluppo sostenibile per i giovani e le associazioni. E poi, di valore sarà l’attivazione di un portale di risorse educative per lo sviluppo sostenibile, il supporto ad una rete di progetti innovativi, una campagna di sensibilizzazione, l’organizzazione di una "Università di eco-cittadinanza", il sostegno a scuole/università nell'organizzazione di campus, l’animazione di una rete di 6 incubatori e tantissimo altro. Nei prossimi anni, RESMYLE saprà certamente far parlare di sé, in termini di impatti concreti e buone pratiche da replicare”.
Scheda sintetica sul progetto.