Innovazione sociale rurale abbinata a ricerca, formazione, tutoraggio, incontro tra domanda e offerta nel mercato del lavoro: sono le parole chiave del progetto “Social Innovation in the Agri-food sector for Women’s Empowerment in the Mediterranean sea basin” (InnovAgroWoMED). Intervista a Marco Buemi, Senior Expert in networking/raising awareness del partner tunisino “Center of Arab Women for Training and Research”.
È così che Italia, Spagna, Tunisia e Palestina lavorano insieme per la promozione dell’inclusione sociale e lotta alla povertà. Attraverso 4 organizzazioni in rete nel Mediterraneo, quali?
“Il progetto InnovAgroWoMed – spiega Buemi – ha come capofila l’Università Tor Vergata di Roma e si sviluppa grazie alla collaborazione con il Centro Studi ed Iniziative Europeo - Cesie (in Sicilia), Jovesolides (nella Comunità Valenciana, Spagna), Asala - associazione delle business women palestinesi e CAWTAR, Centro di formazione e ricerca per le donne arabe (nelle zone di Bèja e Mèdenine)”.
Quale impatto concreto potrà avere la vostra esperienza ENI CBC MED sul territorio di intervento, in Italia?
“In Italia il progetto si svilupperà nella Regione Sicilia grazie al partner CESIE che ha sede a Palermo. Saranno selezionate 35 donne, trai 18 e i 30 anni, disoccupate appartenenti alla categoria NEET, ovvero che non studiano e non lavorano. Queste donne potranno frequentare un percorso di formazione che le porterà successivamente all’inserimento nel mondo del lavoro da dipendenti o da imprenditrici. L’obiettivo finale è di inserire professionalmente l’80 per cento delle donne entro la fine del 2022”.
InnovAgroWomed punta essenzialmente a valorizzare l’identità dei territori nel settore agrifood. Sono emersi casi studio?
“Grazie ad una ricerca iniziale dell’Università Tor Vergata, si sono dapprima raccolti e analizzati i dati del settore agrifood nelle 4 aree del progetto; successivamente si sono identificati gli attori chiave e gli stakeholder da coinvolgere. Infine, sono state fatte interviste realizzando così casi studio a livello locale dove la preponderanza femminile è forte. In Sicilia, ad esempio, abbiamo trovato nel settore vitivinicolo un forte potenziale, con associazioni di donne già attive; mentre in Spagna, nella regione di Valencia, si è scelto di concentrarsi sull'agricoltura organica e sul biologico con forte potenziale sia dal lato della domanda e del consumo, sia dal punto di vista dell'integrazione delle donne”.
La mission è di coinvolgere, in totale, 140 donne tra i 18 e i 30 anni, disoccupate appartenenti alla categoria NEET. Quale sarà la strategia?
“In questa fase stiamo creando nuove sinergie con diversi stakeholder del Mediterraneo, cercando di realizzare una rete interessante di aziende e contatti che ci possano supportare poi per l’inserimento professionale delle partecipanti. Dopo una ricerca ed una campagna di sensibilizzazione in tutti i quattro paesi partner, si cercherà di capire quali casi pilota potranno essere capitalizzati”.
In cosa consiste la campagna di sensibilizzazione InnovAgroWoMED?
“Parla di discriminazioni femminili, gender gap, difficoltà delle donne ad entrare nel mercato del lavoro e, ancora, sensibilizzazione delle donne affinché possano imparare a far valere i propri diritti e ad abbattere i pregiudizi. La campagna sarà declinata in 3 lingue (italiano, arabo e spagnolo) con uno spot video ed uno spot radio”.
Scheda informativa sul progetto.
Approfondimenti: corso InnovAgroWoMED in Italia.