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Per ridurre il marine litter serve un Mediterraneo unito, non solo nelle pratiche di corretta gestione e smaltimento dei rifiuti ma anche nelle politiche da adottare, facendo rete e replicando buone pratiche di networking. È questo il messaggio che Legambiente, lead applicant del progetto “COastal Management and MOnitoring Network for tackling marine litter in Mediterranean sea” (COMMON), ha lanciato a Ecomondo 2020.

In occasione del convegno on-line “Networking for tackling marine litter in the Mediterranean Sea” – organizzato insieme al Comitato Tecnico Scientifico Ecomondo, Corepla, Union for Mediterranean, Ispra e Clean Sea Life – si è aperto uno spazio di riflessione per fare luce sul problema dei rifiuti in mare in tutto il bacino Mediterraneo e per confrontarsi sulle proposte e sulle politiche da attuare, sia a livello europeo che internazionale.

Centrale è stato considerato il ruolo dell’iniziativa finanziata dal Programma ENI CBC Med, che coinvolge oltre 500 soggetti tra istituzioni, enti, associazioni, comuni e cooperative, per favorire modelli di governance comuni tra Italia, Libano e Tunisia. Significativa anche l’esperienza storica della campagna “Clean Up the Med” che in 28 anni ha mobilitato oltre 500mila volontari provenienti da 23 diversi Paesi mediterranei e grazie alla quale sono stati ripuliti 100mila chilometri di spiaggia da oltre 800mila tonnellate di rifiuti. Si è menzionata, inoltre, la grande mobilitazione messa in campo dal progetto “Clean Sea LIFE” che in Italia, in quattro anni, ha dato vita ad una community unica coinvolgendo subacquei, diportisti, pescatori, studenti e cittadini in attività di pulizia delle spiagge e di informazione e sensibilizzazione.

Esperienze, dunque, che meritano di essere replicate e che dimostrano come il networking possa essere un alleato prezioso nella lotta al marine litter. Oltre a questo impegno trasversale per Legambiente è fondamentale mettere in campo anche una politica unitaria contro il marine litter partendo da un aggiornamento su proposte dell’Unep e dell’Unione Europea, estendendo le linee guida europee a tutto il bacino del Mediterraneo. Sul fronte della politica italiana, invece, è urgente approvare al più presto il Ddl Salvamare, la Direttiva europea per bandire e ridurre la produzione e commercializzazione di prodotti di plastica usa e getta su tutto il territorio nazionale, prima della scadenza di luglio 2021.

LEGGI QUI il comunicato stampa completo di Legambiente, sull’evento del 6 novembre – Ecomondo 2020!

Scheda sintetica sul progetto COMMON.

 

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