Confindustria Toscana Nord, unico partner italiano del progetto “Textile Mediterranean Alliances for Business Development, Internationalization and Innovation” (TEX-MED ALLIANCES), fra le sue molteplici finalità sostiene le relazioni fra le imprese del territorio nazionale ed il contesto internazionale.
L’associazione raccoglie anche l’eredità dell’Unione Industriale Pratese, una delle tre associazioni che l’hanno costituita e che è stata capofila (nel biennio 2014-15) del progetto “TEX-MED Clusters”, di fatto l’antecedente della nuova iniziativa finanziata dal Programma ENI CBC MED 2014-2020.
“Sulla base dell’esperienza precedente, anche con TEX-MED ALLIANCES prevediamo un impatto concreto sul territorio di intervento, in Italia” dice Andrea Cavicchi, presidente della sezione Sistema Moda di Confindustria Toscana Nord. E continua: “Immaginiamo il consolidamento delle partnership, la formazione di nuove alleanze tra imprese, organizzazioni rappresentative e settoriali, centri di ricerca del territorio con enti analoghi degli altri paesi mediterranei coinvolti su progetti di interesse comune”.
Come contribuisce il vostro progetto al dialogo ed allo sviluppo nel Mediterraneo?
“TEX-MED Alliances ha lo scopo di avvicinare le imprese mediterranee del tessile/abbigliamento su iniziative di cooperazione cross-border in tre aree di interesse prioritario: internazionalizzazione, innovazione ed economia circolare. Si tratta di ambiti strategici per il settore e particolarmente adatti a scambi di esperienze e ad iniziative di collaborazione. Tutti i partner hanno dei punti di forza in una o più di queste aree”.
Si punta all’integrazione economica transfrontaliera delle regioni partecipanti al progetto: Catalogna (Spagna), Toscana (Italia), Macedonia centrale (Grecia), i governatorati di Ben Arous e Monastir (Tunisia), le regioni di Alessandria d’Egitto e Amman (Giordania) e la Palestina. Ma chi sono i beneficiari finali?
“Le micro, piccole e medie imprese del tessile/abbigliamento. Si stimano complessivamente circa 11 mila produttori del settore nelle regioni coinvolte. Un numero già consistente ma che può arrivare a un totale di circa 30 mila MPMI: ai beneficiari diretti, infatti, vanno sommati anche settori correlati quali, ad esempio, i fornitori di materiali, macchinari, software, servizi specializzati, professionisti; gli utilizzatori intermedi di applicazioni di prodotti del tessile-abbigliamento, ad esempio nei settori della sanità o delle costruzioni; i grossisti, le catene di distribuzione e i retailers”.
Quali sono le prospettive a lungo termine?
“Le alleanze tra imprese, professionisti e organizzazioni mediterranee per una molteplicità di scopi, tutti con una forte valenza strategica. Mi riferisco all’obiettivo dell’espansione della presenza delle imprese nei mercati internazionali e dell’opportunità di accedere a nuovi mercati; all’adozione di nuove tecnologie e innovazioni di prodotto o nuove applicazioni di prodotti già esistenti; all’identificazione di soluzioni per la sostenibilità ambientale dell’industria tessile-abbigliamento mediterranea. Ma, accanto a questo, aggiungo un aspetto particolarmente importante: un patrimonio di relazioni interpersonali, di conoscenza reciproca sul piano non solo economico ma anche umano, che rappresenta un reale ponte fra i territori partner”.
Quanto sta influendo la pandemia Covid-19 sulle diverse azioni intraprese?
“Di sicuro questa tragedia globale danneggia lo sviluppo del nostro progetto ma gli ha fornito anche un’occasione per mettere a frutto la rete costituita dai nostri paesi di riferimento: stiamo infatti realizzando una mappatura dei produttori sulla supply chain di prodotti e materiali tessili e sanitari nelle regioni coinvolte. TEX-MED ALLIANCES intende fornire un contributo fattivo, attraverso il networking e le alleanze fra imprese, per affrontare in maniera organica e integrata le richieste di dispositivi di protezione e materiale di supporto all’interno del bacino del Mediterraneo. Questa esigenza da parte di cittadini, lavoratori e operatori sanitari, non si esaurirà nel breve termine ed avrà necessità di una continua alimentazione; poter contare su un’offerta internazionale di questi dispositivi contribuirà in modo significativo, auspichiamo, al contenimento dei contagi oltre a mantenere operativa la filiera produttiva tessile, con il suo patrimonio di competenze e professionalità”.
Scheda sintetica in lingua italiana sul progetto.