Da un lato c’è la riduzione dei conflitti sui diversi usi delle risorse costiere e marine, dall’altro si prevede l’aumento del potenziale di produttività sostenibile di tali risorse. È quello che accadrà in Italia con i protocolli di governance del progetto “Mediterranean Forum For Applied Ecosystem-Based Management” (MED4EBM), così come nei paesi partner Giordania, Libano e Tunisia.
“L’iniziativa finanziata dal Programma ENI CBC MED promuove la gestione integrata delle zone costiere, tenendo conto della protezione delle aree di interesse ecologico e paesaggistico e dell'uso razionale delle risorse naturali – spiega Francesco Martellini, Communication officer dell’Ente gestore riserva Naturale del Lago di Tarsia e della Foce del Fiume Crati / Associazione Amici della Terra (Lazio) – Si tratta, quindi, di aiutare gli attori dell'Integrated Coastal Zone Management in quattro aree costiere del Mediterraneo a sviluppare e applicare congiuntamente una metodologia comune per rendere l'ICZM basata sugli ecosistemi molto più facile da progettare e implementare attraverso tecniche e metodi innovativi”.
Quale impatto concreto potrà avere la vostra esperienza sul territorio di intervento, in Italia?
“Il sito italiano nelle riserve di Tarsia e Crati, in Calabria, beneficerà dell’istituzione del Mediterranean Centre for disseminanting EBM tools and methods. Il Centro è concepito come un forum permanente sull'EBM che avrà due funzioni di base: fungerà da piattaforma di condivisione delle conoscenze su strumenti e metodi, a beneficio degli amministratori locali e delle parti interessate coinvolte nella pianificazione e gestione delle coste; il sito rappresenterà anche un centro di formazione su detti strumenti e metodi EBM. Il forum, in particolare, sarà organizzato come un centro permanente in cui agli attori regionali di EBM e ICZM verranno fornite periodiche opportunità di scambio delle loro esperienze nell'applicazione e nell'aggiornamento”.
E a livello internazionale, cosa accadrà?
“Presso le Riserve Naturali di Tarsia e Crati, di cui gli Amici della Terra sono ente gestore, siamo felici di avere l’opportunità di poter sviluppare un nuovo approccio in un territorio importante e in una struttura che già si distingue nel panorama italiano per i molti progetti che porta avanti. D’altra parte, beneficeranno dell’introduzione di un approccio di gestione integrato anche le riserve marine in Giordania, Libano e Tunisia, con il coinvolgimento di tutte le amministrazioni locali, le filiere produttive che operano in quelle aree ed i cittadini che le abitano”.
Ci sono progetti ENI CBC MED in corso, che stanno lavorando su problematiche legate alle aree costiere, con i quali si potrebbero costruire sinergie, per esempio CO-Evolve4BG e COMMON. Ritenete utili possibili collaborazioni?
“Durante il kick-off meeting di MED4EBM sono state analizzate queste possibili sinergie, da esplorate in modo più efficace in una fase più avanzata dei lavori, quando i workshop nelle diverse aree del nostro progetto forniranno un quadro più organico delle problematiche da affrontare in ognuna delle aree costiere selezionate”.
Ogni iniziativa ENI CBC MED racconta storie di persone, imprese, istituzioni e territori attraversati e cambiati dalle politiche di Vicinato. Il vostro progetto cosa lascerà in eredità?
“Genererà cambiamenti positivi attraverso l'istituzione dei sistemi di supporto alle decisioni ICZM basati sull'ecosistema; nessuna delle aree coinvolte infatti adotta attualmente strumenti metodologici o tecnologici di gestione integrata delle zone costiere. Si potranno quindi portare sui territori dei miglioramenti significativi e delle sinergie finora inesplorate. Si parla soprattutto di aiutare le parti interessate a ridurre e gestire i conflitti sui diversi usi delle risorse costiere e marine, aumentando il potenziale di produttività sostenibile di tali risorse”.
Scheda sintetica sul progetto.