Partendo dal miglioramento dei piani locali di gestione dei rifiuti ed il rafforzamento delle capacità sul riutilizzo, a medio termine il progetto prevede risultati tangibili sulle capacità tecniche ed operative dei comuni partner e delle parti interessate, insieme alla consapevolezza sul valore negativo del consumo non sostenibile e sull’importanza, al contempo, della creazione di nuovi posti di lavoro verdi. I piani non mancano anche a lungo termine, considerato che la formazione su riparazione, riutilizzo e compostaggio realizzata durante il progetto non potrà che favorire nel tempo l'ulteriore aumento delle opportunità di occupazione locale. Tanti sono i risultati attesi: 4 mappe di risorse da riutilizzare identificando quelle di seconda mano esistenti; 32 circuiti di riutilizzo (8 per città partner) a copertura delle diverse frazioni di rifiuti; 13 punti di raccolta del cibo nei mercati; l’installazione di 13 centri di riparazione e riutilizzo nei magazzini esistenti; 31 corner riuso nei negozi per esposizione di prodotti riutilizzabili; 18 bar riparatori. E, ancora, REUSEMED lascerà in eredità 4 piani di gestione integrata dei rifiuti solidi potenziati ed una soluzione APP capace di interconnettere utenti e gestori delle reti di riutilizzo. In generale, anche se promosse dalle amministrazioni locali preposte alla gestione dei rifiuti con il coinvolgimento delle organizzazioni di stakeholder locali, si prevede che le reti succitate diventino autosufficienti nel medio termine; l’idea è che i ricavi delle vendite dei prodotti riparati, infatti, possano finanziare le risorse umane e la manutenzione delle infrastrutture.