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In linea con il mood della World Tourism Day 2021 “Nessuno sia lasciato indietro, anche nel turismo”, parla di crescita inclusiva il Presidente dell’associazione “Mediterranean Pearls”, unico partner italiano del progetto “The Mediterranean as an innovative, integral and unique destination for Slow Tourism initiatives” (Med Pearls).

Mentre il mondo si riapre e guarda al futuro, l'inclusività diventa un obiettivo di grande valore sociale in un settore particolarmente colpito in questi ultimi anni dall’emergenza sanitaria Covid-19 – dice Debora SannaIn Italia le attività progettuali hanno individuato due aree pilota: la Sabina Reatina ed Etna Vulcano. Si tratta di territori altamente green ed outdoor dove si può pensare e riprogettare il turismo come una filiera integrata, interpretando una domanda oggi fattasi molto più esigente: si richiede innovazione di prodotto, capacità di creare nuove destinazioni e portare quella cultura dell’accoglienza che sappia valorizzare il capitale umano locale”.

Dunque, come si può interpretare la ricerca di nuove esperienze da parte dei viaggiatori?
Puntando ancora di più sul digitale per promuovere le due “perle” italiane, utilizzando tutti i diversi mezzi di comunicazione, intrecciandoli sapientemente tra loro. Stiamo così lavorando nell’ottica di portare sia la Sabina Reatina che la Valle dell’Alcantara a divenire destinazioni meglio organizzate”.

Con quale stategia?
Destinazioni organizzate richiedono una cultura radicata tipica da destination governance e management, capace non solo di riconoscere i cambiamenti introdotti dalla tecnologia ma di saperli anche governare e implementare in modo sistemico. A tal proposito, sono stati già realizzati in Italia (come nelle altre aree pilota in Giordania, Palestina, Egitto, Spagna e Grecia) webinar informativi rivolti alle Agenzie di Viaggio-Destination Management Companies interessate a sviluppare prodotti di Slow Tourism”.

Qual è la missione della vostra associazione?
Come partner italiano nella rete Med Pearls, Mediterranean Pearls APS mira a posizionare a livello internazionale questa porzione territoriale di Lazio e Sicilia come destinazioni integrali, di qualità ed eccellenza per il turismo Slow, promuovendo iniziative innovative sviluppate dalla cooperazione tra il pubblico e il privato. Il turismo Slow, così proposto, invita i viaggiatori a un ritmo rilassato, sostenibile ed esperienziale e a creare, scoprendole, anche nuove destinazioni limitrofe alle due già prescelte aree pilota, rispettandole e privilegiando in primis un contatto diretto con le comunità locali”.

C’è un obiettivo anche di medio/lungo periodo del progetto?
Dopo la chiusura del progetto, prevista nel 2022, nelle due aree italiane si intende aprire un tavolo con gli Amministratori per programmare insieme ai Tour operator locali una mobilità intelligente, responsabile e connessa; l’auspicio sarà trovare misure che evitino di portare nelle aree sostanze climalteranti, per trasferire il traffico su modalità sostenibili (tra le altre cose non si esclude anche il noleggio di e-bike, bus navetta dalle stazioni ferroviarie fino alla destinazioni turistiche, veicoli elettrici nei parchi, installazione di colonnine di ricarica ecc.)".

Cosa significa fare turismo slow in Sabina ed Etna?
Significa sostenere soprattutto l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto quotidiano, puntando sulla mobilità senza emissioni e sul passaggio dalla strada alla ferrovia, facendo affidamento sull'intermodalità e sulla mobilità dolce degli ospiti. Lo merita la ricchezza di questi Comuni che insistono nelle due aree pilota e che vanno a rappresentare un territorio ampio, composto da tanti deliziosi borghi, autonomi in passato, ma ora uniti per formare un percorso turistico a tappe che si orienta tra arte, natura, archeologia e tradizioni enogastronomiche”.

Cosa potrebbero aspettarsi gli ospiti?
Borghi e paesaggi collegati tra loro da una rete di vie che sono proprio il fiore all’occhiello del segmento turistico “slow” e “outdoor” medievali: un turismo in punta di piedi e a misura di bambino, attraverso il quale riscoprire la giusta dimensione del tempo e dello spazio. Gli ospiti troveranno antichi tracciati di pellegrinaggi, strade di conquista e di commercio, percorsi di arte e di storia, provenienti dall’Occidente e dall’Oriente europeo, che si intrecciano intorno a Roma, sia come tappa finale, che come passaggio per i pellegrinaggi e i viaggi oltremare. Attraverso queste aree di itinerari ci si riapproprierà della dimensione esperienziale del viaggio”.

Scheda informativa sul progetto.

*foto Gianluca Ricceri

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