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Dal progetto MEDNETA, finanziato nell’ambito di ENPI MED 2007-13, alla programmazione 2014-20 di ENI CBC MED con “Promoting UPcycling in Circular Economy through INNovation and education for creative industries in MEDiterranean cities” (INNOMED-UP).

Continua così, idealmente, il percorso di rivitalizzazione del tessuto artigiano nei centri storici delle città mediterranee, ora con una marcia in più declinando le attività in termini di Economia Circolare, modificando una serie di filiere dalla produzione al riuso e, quindi, affrontando il problema della produzione di rifiuti.

Nel caso di Innomed-Up ed in particolare a Palermo – spiega Alessandro La Grassa, Presidente del Centro di Ricerche Economiche e Sociali per il Meridione (CRESM), partner di entrambe le iniziative europee finanziate nel bacino del Mediterraneo – proviamo lavorare in due direzioni la filiera del legno presso le nostre “Nuove Officine alla Zisa” (NOZ): sia con il riuso di manufatti abbandonati sia con il riuso della Posidonia spiaggiata, prima che diventi rifiuto speciale. Nel portare avanti questi filoni, il progetto si occupa inoltre di creare rapporti fra aziende e filiere nei vari paesi, anche attraverso la creazione di appositi Info-point a Palermo ed Amman”.

Quale impatto concreto potrà avere la vostra esperienza ENI CBC MED sul territorio di intervento, in Italia?
Importante nel caso di Palermo, poiché la sede delle nostre attività è stata collocata dentro i Cantieri Culturali della Zisa, all’interno del Padiglione Nuove Officine alla Zisa, un luogo di grande attrazione per le attività culturali e creative di tutta la Sicilia. Il progetto sta favorendo il contatto con varie realtà, alcune delle quali non ancora in forma di impresa, che potranno quindi essere accompagnate in un percorso imprenditoriale. Inoltre la presenza di laboratori artigianali e digitali consente anche la realizzazione di prototipi da offrire sul mercato internazionale”.

Al centro, dunque, c’è la valorizzazione del know how artigiano locale, rivisitato alla luce dell’economia circolare e, soprattutto, le comunità creative, artigianali e culturali delle città coinvolte. Chi sono, nel dettaglio, i beneficiari italiani?
Nel caso di Palermo abbiamo individuato una serie di artigiani e creativi con i quali stiamo collaborando all’avvio di un ecosistema/cluster a partire dalle filiere del legno e delle fibre vegetali”.

Ci sono già casi pilota che potranno essere capitalizzati?
Intanto contiamo di rafforzare il nostro impegno attraverso una nuova iniziativa, il Progetto Carismed, candidato proprio nella call ENI CBC MED sulla capitalizzazione. E poi, ambizioso si rivela il succitato hub creativo delle Nuove Officine alla Zisa, aperto già a numerose collaborazioni nazionali e mediterranee. Ci aspettiamo, dunque, riscontri positivi in termini di rigenerazione urbana e promozione d’impresa, attraverso la possibile evoluzione verso la forma di Acceleratori di Impresa”.

Scheda sintetica sul progetto.

 

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