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Insieme alle Università El Manar di Tunisi e An-Najah di Nablus (Palestina), quella di Firenze costituisce la sede del caso pilota italiano per interventi di efficientamento energetico nell’ambito del progetto Med-EcoSuRe - “Mediterranean University as Catalyst for Eco-Sustainable Renovation”.

“Svilupperemo uno schema condiviso per interventi di ristrutturazione edilizia ed energetica degli edifici universitari individuati, considerate le similitudini a livello climatico dei Paesi del bacino del Mediterraneo partner del progetto” dice Nicola Barbato, Project manager dell'Agenzia Napoletana Energia e Ambiente (ANEA).

L’ANEA è nota nella promozione dell’uso razionale dell’energia, nella diffusione delle fonti rinnovabili, oltre che sempre in prima linea nel campo della mobilità sostenibile e della tutela dell’ambiente. Per questo progetto ENI CBC MED, quale know how sarà particolarmente utile?
L'Agenzia nasce nel 1997 grazie ad un finanziamento dell'Unione Europea, nell'ambito del programma comunitario SAVE II, e alla partecipazione di soggetti pubblico-privati – continua Barbato – Svolgiamo attività di informazione, formazione ed assistenza tecnica rivolta agli enti locali e alle imprese per la realizzazione di progetti innovativi nel settore energetico-ambientale. La nostra esperienza sarà di supporto a tutto il partenariato Med-EcoSuRe che, tra l’altro, si avvale proprio del know how dell’Università di Firenze - Dipartimento di Architettura ed anche di partner italiani associati all’intero consorzio mediterraneo come il Dipartimento di Architettura dell’Università della Campania Luigi Vanvitelli ed il Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Napoli Federico II”.

Nell’attuale programmazione europea 2014/2020 l’ANEA partecipa come partner anche ad altri progetti?
Sì. Si tratta dei progetti DOMINO – Play the energy saving game (Horizon 2020), CLEAN – Technologies and open innovation for low-carbon regions (INTERREG EUROPE), EYES - Engaging Youth in Local Energy Planning (ERASMUS+). Nella scorsa programmazione 2007-2013, invece, abbiamo partecipato al progetto SHAAMS (Strategic Hubs for the Analysis and Acceleration of the Mediterranean Solar Sector), coordinato dalla Camera di Commercio di Barcellona”.

È possibile che si creino sinergie con le iniziative succitate?
Tutto è possibile. Intanto Med-EcoSuRe si propone di creare sinergie innanzitutto con i progetti BEEP, ESMES e GREEN BUILDING: tutti finanziati dal Programma ENI CBCMED 2014-2020 (Environment and climate change) attraverso azioni di disseminazione delle attività e partecipazione ad eventi promossi nell’ambito delle singole iniziative”.

Quali sono e dove sono localizzati i beneficiari finali del progetto Med-EcoSuRe?
Gli interventi di ristrutturazione edilizia ed energetica riguardano gli edifici universitari e, pertanto, i beneficiari finali sono rappresentati dagli studenti, dai professori, da tutti coloro che lavorano in edifici universitari, oltre ad energy manager, rettori e decision maker sia a livello politico che a livello universitario”.

Il modello Med-EcoSuRe potrà essere replicato anche in altri Paesi?
Certo, a patto che siano Paesi con le stesse condizioni climatiche, tenendo in considerazione l’aspetto tecnologico ed innovativo delle misure e dei materiali individuati. Sarà poi lo sviluppo di uno schema condiviso di interventi a favorire l’integrazione transfrontaliera, intesa come necessità di dialogo e di scambio di buone pratiche tra i Paesi della sponda sud e quelli della sponda nord del Mediterraneo. Interessante sarà, in particolare, la costituzione del Living Lab previsto dal progetto, che consentirà a tecnici, esperti del settore, aziende e tutti gli stakeholder di scambiare informazioni, confrontarsi su aspetti tecnici, legali, economici e sociali riguardanti l’adozione di misure energeticamente efficienti e sostenibili”.

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