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Si chiamano “Living Laboratories” transfrontalieri e si svolgeranno in 4 diversi Paesi dell’area mediterranea (Italia, Grecia, Libano e Giordania) al fine di sostenere la formazione, la ricerca, lo sviluppo ed il trasferimento tecnologico nel settore agroforestale.

L’idea arriva dal progetto LIVINGAGRO – “Cross Border Living laboratories for Agroforestry”, un’iniziativa Standard finanziata dal Programma ENI CBC MED che permetterà il rafforzamento della cooperazione nel settore agricolo tra organizzazioni di ricerca, PMI, istituzioni locali, agricoltori e diversi portatori di interesse appartenenti ai settori dei sistemi multifunzionali dell’olivo e agrosilvopastorali.

Il progetto, il cui capofila è l’Agenzia Forestale Regionale per lo Sviluppo del Territorio e dell’Ambiente della Sardegna (Fo.Re.S.T.A.S.) – spiega Marina Bufacchi, Dirigente Tecnologo del Consiglio Nazionale delle Ricerche, Dipartimento di Scienze Bio Agroalimentari (DISBA) – mira a strutturare conoscenze e innovazioni al fine di realizzare un modello di sviluppo integrato, basato sull’adozione di buone pratiche per la sostenibilità delle produzioni, la tutela della biodiversità in ecosistemi distinti e l'aumento della redditività delle realtà coinvolte, tramite un approccio di innovazione aperta”.

Oltre ai membri del partenariato LIVINGAGRO, quindi, il numero dei beneficiari aumenterà?
I beneficiari saranno in primis coloro che parteciperanno ai Living Laboratories (secondo lo schema PPPP, Public Private People Partnership), quindi: PMI, portatori di interesse, enti di ricerca e ricercatori, enti di assistenza tecnica e gestione territoriale; ma sono da considerare anche gli utenti finali appartenenti alle diverse aree territoriali in cui i Living Labs svolgeranno la loro attività”.

Dove porterà questo modello di “innovazione aperta”?
Sarà in grado di coinvolgere le comunità locali nei vari Paesi a cui appartengono i partner del progetto lasciando in eredità, da un lato, lo sviluppo di politiche territoriali a favore di comunità e filiere locali e, dall’altro, una metodologia di lavoro nuova ma facilmente modificabile e replicabile in futuro da parte di quanti vorranno avvalersene”.

Quali sono stati i primi step per l’avvio delle attività?
Siamo partiti dalla redazione di una Baseline survey. Il primo passo è stato identificare e contattare 156 progetti, di cui 127 finanziati dal Programma ENI CBC MED. Grazie alle risposte ricevute, è stato quindi possibile stilare un’analisi e completare il documento. Il progetto si propone inoltre, fra le attività di capitalizzazione, di prendere contatto con il progetto “NET KITE” per acquisire preziose informazioni sulla piattaforma di open innovation in grado di consentire la creazione di un ambiente collaborativo per la gestione e la condivisione delle conoscenze, delle esperienze e delle varie informazioni tra i partecipanti dei Living Labs. Ulteriori sinergie, cha saranno meglio definite ed attivate nei prossimi mesi, riguardano i progetti ALCOTRA, AGFORWARD e BestMedGrape”.

Ci sono casi pilota che potranno essere capitalizzati?
Tra i principali risultati, LIVINGAGRO prevede proprio la sperimentazione così come lo sviluppo di nuovi servizi, prodotti e soluzioni tecnologiche per il settore agroforestale. Dall’innovatività delle soluzioni che saranno proposte potranno emergere molto probabilmente nuovi casi pilota”.

Scheda sintetica sul progetto.

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